SAN GIUSEPPE

San GiuseppeL’anno di san Giuseppe indetto dal Papa nel 150° anniversario della proclamazione dello sposo di Maria e padre “legale” di Gesù come patrono della Chiesa universale, porta con sé tanti significati. In particolare è un invito a conoscere meglio il “falegname di Nazareth” per sentirlo più vicino. Con i suoi silenzi e le sue angosce superate con la forza che deriva dalla fiducia assoluta nelle promesse del Signore, Giuseppe rappresenta un modello da imitare e insieme un “amico" cui rivolgersi, un confidente in grado di avvicinarci, lui che è stato un educatore, all’immagine più vera della paternità di Dio. Caratteristiche che tornano nelle preghiere che da sempre gli vengono rivolte. Sono infatti moltissime le invocazioni che lo riguardano, in cui risuonano le sue innumerevoli virtù. San Giuseppe è maestro del silenzio e dell’ascolto, giusto e saggio, uomo dei sogni, pellegrino di Dio, custode del Redentore, esempio di paternità, protettore degli agonizzanti, per citare alcune delle immagini che lo accompagnano.

I Vangeli e la dottrina cristiana affermano che il vero padre di Gesù è Dio: Maria lo concepì miracolosamente per intervento dello Spirito Santo (Vangelo secondo Giovanni), senza aver avuto unione di carne con il suo promesso sposo Giuseppe, che, inizialmente intenzionato a ripudiarla in segreto, fu messo al corrente di quanto era accaduto da un angelo apparsogli in sogno e accettò di sposarla e di riconoscere legalmente Gesù come proprio figlio. Perciò la tradizione lo chiama "padre putativo" di Gesù (dal latino puto, "credo"), cioè colui "che era creduto" suo padre (sulla scorta di Luca 3,23).

Secondo la tradizione dei Vangeli apocrifi, in particolar modo il Protovangelo di Giacomo (II secolo), Giuseppe, discendente dalla famiglia di David e originario di Betlemme, prima del matrimonio con Maria si sposò con una donna che gli diede sei figli: quattro maschi (Giuda, Giuseppe, Giacomo e Simeone) e due femmine (Lisia e Lidia). Rimase però ben presto vedovo e con i figli a carico. Gli apocrifi cercavano in tal modo di giustificare la presenza di fratelli di Gesù nei Vangeli. Questo inoltre spiegherebbe come il santo sia, molto spesso, rappresentato come anziano.

Anche papa Francesco, come noto, è legatissimo a san Giuseppe cui spesso affida i casi più complicati, mettendo dei foglietti sotto una statuina che lo ritrae dormiente. Nella Lettera apostolica “Patris Corde” in cui indice l’Anno dedicato allo sposo di Maria, rivela di ripetere ogni giorno da quarant’anni questa preghiera:

Glorioso patriarca san Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà. Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione.

Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere. Amen.

 

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