ADRIANO CELENTANO


Cosa c’entra il famoso cantante con i presepi?  Seguiteci in questo lungo pensiero e arriveremo a trovare una connessione.
Però possiamo anticiparvi e ricordarvi che il molleggiato da giovane si dichiarava credente e spesso cantava canzoni con temi di impegno morale e religioso. Sembra che abbia dichiarato di avere a cuore i presepi.

Se facciamo una brevissima storia dei paesaggi presepistici osserviamo che i venditori di materiale per presepi dichiarano “case arabe” quelle che utilizziamo per i nostri presepi storici.

Case palestinesi Case palestinesi Case palestinesi

Per i presepi popolari, invece, si usano case che ripetono quelle costruite nel medioevo perché contemporanee di San Francesco e del primo presepio. In campagna si è continuato a costruire con lo stesso stile fino a metà del secolo scorso.  

 Case popolari  Case popolari

I presepisti, come Antonio Pigozzi, mettono grande passione per la ricostruzione particolareggiata e romantica di queste case per cui ci viene di provare nostalgia. In realtà, mancavano di comodità. L’acqua veniva raccolta alla fontana o dal pozzo con grandi pentoloni di rame che venivano attaccati in fila, all’interno, sopra il “secchiaio”. Per il freddo a letto ci si scaldava con la “monega”, come appare in diversi presepi dei maestri trevigiani.
Anche Dino Guido ha voluto spesso mettere in risalto questi arnesi. Certo qualcuno tra i più anziani ricorderà ancora che i servizi igienici non c’erano. Antonio Carlotto nei suoi presepi inserisce, giustamente, le piccole baracche di legno che, in campagna, servivano per questo uso.

Dal 1960 anche in campagna cambiano gli stili di vita e delle case, ma le nuove abitazioni non sono così romantiche da soppiantare le case popolari contadine nel presepio.

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Uno dei servizi igienici che ha ispirato Antonio Carlotto In una casa restaurata è rimasto un vecchio wc sul ballatoio Presepio napoletano con molti personaggi 


Per i presepi napoletani il discorso è diverso. Sono molto importanti nella storia dei presepi e vale la pena approfondire l’argomento.
Forse sarebbe meglio organizzare una gita sul posto quando il COVID ci lascerà tornare alla nostra vita e ai nostri interessi.

“E Celentano?” vi chiederete. Molto semplicemente ci vengono in mente le parole della canzone “Il ragazzo della Via Gluck”: “Potrai lavarti in casa senza andare giù nel cortiiiile”. Veniva portata in cortile una grande tinozza e riempita di acqua. Certo una tinozza più piccola serviva per un più discreto bagno in casa.

 

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forse la casa di Via Gluck assomigliava a questa